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Duomo Vecchio di Brescia


Il Duomo vecchio, ufficialmente concattedrale invernale di Santa Maria Assunta, è la concattedrale di Brescia, titolo che divide con l'adiacente Duomo nuovo. Costruito a partire dall'XI secolo sopra una precedente basilica, ha subito più di un ampliamento nel corso dei secoli ma ha conservato intatta l'originale struttura romanica, che ne fa uno dei più importanti esempi di rotonde romaniche in Italia. La cattedrale contiene anche numerose e importanti opere, fra le quali spiccano un sepolcro di Bonino da Campione, l'organo di Giangiacomo Antegnati, il sarcofago marmoreo di Berardo Maggi e il ciclo di tele del Moretto e del Romanino realizzato per la cappella del Santissimo Sacramento della Basilica di San Pietro de Dom e qui trasferite dopo la sua demolizione. Di grande importanza è anche la cripta, risalente al VI secolo ma restaurata nell'VIII secolo.

La storia del Duomo vecchio ha inizio con la demolizione dell'ormai vecchia e inadeguata Basilica di Santa Maria Maggiore de Dom, un edificio paleocristiano costruito forse nel VII secolo e approssimativamente coevo alla Basilica di San Pietro de Dom, oggi sostituita dal Duomo nuovo. La basilica, di pianta longitudinale, senza transetto, coperta da un semplice tetto di capriate a vista e arricchita nell'VIII secolo dalla "Cripta di San Filastrio", doveva inoltre essere uscita verosimilmente distrutta o molto danneggiata dall'incendio che devastò la città nel 1095. Nella prima metà del XII secolo la nuova cattedrale doveva essere compiuta, conservando di Santa Maria Maggiore solamente la cripta sottostante.

Verso la fine del Duecento, Berardo Maggi, vescovo e primo signore di Brescia, opera un ampliamento del presbiterio e fa decorare gli interni, ma non si è certi se l'intervento riguardò le sole volte di copertura del deambulatorio oppure anche le pareti e la cupola centrale. Lavori più imponenti vengono messi in pratica nella stessa zona fra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento per mano di Bernardino da Martinengo, che prolunga notevolmente il presbiterio a est, coprendolo con volte a crociera di carattere ancora gotico. Nella stessa circostanza viene inoltre aggiunto il transetto, completandolo con la cappella delle Sante Croci sul lato sinistro. Il nuovo presbiterio vede la partecipazione di Gasparo Cairano nella realizzazione delle chiavi di volta, mentre Vincenzo Civerchio ne affresca le pareti con le Storie della Vergine, in seguito perdute. Nel 1512 il Comune di Brescia decide di dedicare maggiori sforzi all'abbellimento della cattedrale. Dal 1571 ha inizio il riordino degli interni secondo le direttive della Controriforma.

Per le sue caratteristiche e per l'altissimo grado di conservazione delle strutture originarie, il Duomo vecchio di Brescia si posiziona fra i più tradizionali e importanti esempi di rotonde romaniche in Italia. L'aspetto attuale è frutto di due ampliamenti: uno della fine del Quattrocento, che aggiunse l'attuale presbiterio e l'abside sul fondo, e uno praticato durante la seconda metà del Cinquecento, che completò il transetto e praticò altri interventi. Di grande importanza è anche la sottostante cripta, risalente al VI secolo ma restaurata nell'VIII secolo.

Fonte: Wikipedia

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